Sono rientrati giovedì 18 aprile, portando con sé nuove competenze, riflessioni e legami internazionali. Ogni giornata è stata scandita da ben quattro sessioni di apprendimento non formale, con attività dinamiche, riflessioni di gruppo e momenti di confronto.
"Uno scrive il nome di una città su un motore di ricerca, compra il biglietto di un volo... E cresce in lui l’eccitazione per la partenza, comincia ad immaginarsi i luoghi che visiterà, la cultura con cui s’interfaccerà; e non si aspetta che l’impatto più grande su di lui, ce l’avranno le persone.
Quello che rimane, al di là di tutto, sono le persone.
C’è chi lo fa da un po’, c’è chi invece ci si butta per la prima volta, con o senza paura, e rimane estasiato, piange quando torna.
Per uno di noi, Rabka e Cracovia non erano cosa nuova, Gennaro c’era già stato due anni prima come Youth Leader e prometteva qualcosa di bello che bello lo è davvero,
Qualcosa che non è il solito viaggio che si può organizzare in autonomia e non è nemmeno lo stereotipo dell’Erasmus più classico,
È diverso, io che scrivo, dico ch’è anche di più, nonostante si tratti solo di una settimana.
La città attira, c’è tutto, però la Polonia ha di bello anche molto altro,
Rabka, ił paesino dove abbiamo alloggiato per sette giorni, è circondato dal verde, passeggiando per le strade si respira un’aria di estrema tranquillità
E il fatto che non ci sia molto altro, rende possibile la magia che avviene all’interno della struttura della hosting organization, ovvero il legame che si crea trai vai partecipanti,
C’è gente che viene da ogni angolo d’Europa, e ovviamente dal paese ospitante.
Si discute di polizze giovanili europee, leadership per i Citybound del programma Erasmus+
Ovvero quello a cui poi servono queste formazioni, acquisire le competenze e le conoscenze necessarie ad accompagnare i più giovani a progetti del genere.
Sicuramente è stimolante, non è il lusso del comfort che ti prende e ti culla all’interno di una bolla di sapone, non si senti leggero, per lo meno, non il quel senso.
Piuttosto ti senti pesante perchè scoppi di voglia di cose da fare, ti cresce dentro un energia potenziale che hai bisogno di buttare fuori e più lo fai, più ne vuoi.
Se c’è qualcosa di cui i ragazzi dovrebbero riempirsi fino all’orlo come fossero vasi, quella è la volontà di spostarsi, di muoversi, di non restare fermi.
C’è bisogno di conoscere, di trovarsi col nuovo davanti agli occhi il più possibile,
È una verità che a volte teniamo nascosta dentro di noi perchè può far paura, l’appartenenza è una cosa bellissima che va portata nel cuore, ma prima del piccolo, noi apparteniamo al mondo intero, ricordatelo sempre.
Gennaro, Anna, Lorenzo e Maurizio